Archive novembre | Jules II
nov 7 2009

Page 2, tome 1.

anatomie
Secondo un mio recente sondaggio, chi visita il blog di un disegnatore lo fa per vedere dei disegni, non per sentire chiacchiere.

Ecco, con la serie ‘anatomia di una pagina’ (che in futuro comparirà anche sul blog gemello del Trono d’Argilla) voglio mostrare attraverso quali fasi di lavoro si arriva dal testo dello sceneggiatore alla pagina finita e colorata. Disegni, poi ancora disegni, per arrivare infine ad un altro, definitivo, disegno.

Questa pagina fa parte del primo gruppo di tavole, 4 per essere precisi, sul quale ho lavorato. Si è trattato in pratica di un secondo test di prova al quale gli autori e l’editore hanno dedicato la massima attenzione, nella ricerca di uno stile adatto alla serie.
Ho speso molto tempo, soprattutto su questa pagina, per curare la regìa e garantire alla storia l’inizio più spettacolare possibile…

Normalmente la prima cosa che faccio è mettere qualche idea su carta sotto forma di micro-storyboard  (3×4 centimetri).
Dopo di che, la base fondamentale del mio lavoro su ogni pagina è rappresentato dallo storyboard: è una fase cruciale ed è quella sicuramente più creativa, nella quale disegno in libertà, provando diverse soluzioni, disegnando a volte la stessa scena da inquadrature differenti. Questa pagina non ha fatto eccezione, anzi più di altre mi ha richiesto diverse visualizzazioni differenti: alcuni passaggi della sceneggiatura non erano semplici da tradurre in un disegno efficace.

Questa è la traduzione in francese del testo originale di Jodorowsky, in spagnolo. Da notare che per una scena mi chiede di ispirarmi direttamente ad un disegno di Manara per Borgia.t1p02_000Ed ecco i disegni che mi sono serviti per comporre lo storyboard. Sono già organizzati su tre strisce, così come richiesto da Jodo, ma ancora serve parecchio lavoro per sistemare tutto…
t1p02_001La fase successiva serve a comporre la pagina di storyboard vera e propria, compresa di lettering. Lavorando al computer, cerco di dare alla pagina il maggiore equilibrio e leggibilità possibile, perchè nelle fasi successive sarà molto più difficile fare cambiamenti sostanziali. In questo caso, mi vengono richiesti alcuni cambiamenti ma alla fine la seconda versione dello storyboard è quella giusta.
t1p02_0012
Utilizzando lo storyboard come riferimento, il successivo e ultimo passo è quello di realizzare il disegno finale. Aggiungo ovviamente molti dettagli e definisco al meglio le forme, i volti, gli abiti e le ambientazioni, ma il collegamento con la fase precedente è sempre ben visibile.
Dopo la scansione del disegno spesso apporto dei piccoli ritocchi finali; il tratto a matita infine viene scurito in attesa della colorazione, cercando di mantenere la morbidezza del disegno ma avvicinandosi alla forza di una linea inchiostrata.
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Il mio lavoro è finito. Sarà il colorista a dare alla pagina l’aspetto definitivo.
In questa pagina Sébastien Gerard è stato particolarmente bravo a mantenere la tavola molto leggibile utilizzando pochi colori, ben scelti e che danno alle scene una grande ricchezza e atmosfera.
02 Della Rovere couleur copie (2)


nov 3 2009

ahhhh… Paris!


Cluny – Museo del Medioevo

Sono appena tornato da un breve (4 giorni) viaggio a Parigi, che aveva come scopo principale la promozione del primo volume de ‘Le Pape Terrible’.
In questi quattro giorni ho affrontato con la giusta dose di entusiasmo e vocazione al martirio 3 sessioni diverse di dediche in altrettante librerie del centro, dal Quartiere Latino a Montparnasse e infine Bercy. C’è stata anche l’occasione di vedere in Delcourt le persone che mi accompagnano nel mio lavoro, prima fra tutte la mia editor per questa serie, Elisabeth Haroche, senza dimenticare, noblesse oblige, il boss dei boss: Guy Delcourt I il Magnifico. Tutti, dai colleghi di lavoro ai lettori, si sono sentiti in dovere di farmi grandi complimenti, che io ho cercato di accettare con la massima modestia possibile, ma che in realtà saranno la mia benzina nei prossimi mesi di lavoro.
Ma questa volta, grande novità, il programma prevedeva anche 4 interviste per ‘magazine’ cartacei e di due tra i maggiori siti internet che si occupano di Bande Dessinée. Con il mio inglese non certo oxfordiano, sono riuscito a rispondere alle domande dei giornalisti, ripetendo alla fine sempre un po’ le stesse cose ma divertendomi moltissimo. Delle foto scattate per illustrare gli articoli, sono già da ora pronto a vergognarmi.
L’ambientazione più prestigiosa: certamente l’attico in Rue Daumesnil di Alejandro Jodorowsky, dove si è svolta una delle interviste e dove ho avuto il piacere di incontrare ‘Jodo’ per la terza volta.
E per evitare il pericolo di volare troppo alto, era sufficiente dare uno sguardo alle pareti ai numerosi disegni originali di Moebius, Boucq e Jimenez per farsi un salutare bagno di umiltà.

Nonostante le diverse birre bevute, poi, le due serate con l’amico Luigi “GG” Critone mi hanno riservato lunghe discussioni ad alto tasso, non solo di cazzate, ma anche professional-fumettistico. L’ambizioso progetto sul quale sta lavorando, l’adattamento di un romanzo biografico di ambientazione medievale, gli ha dato e gli darà filo da torcere in misura proporzionale alla soddisfazione e al successo che gli riserverà.
Il caso ha voluto anche che in libreria, nello stesso momento e a pochi centimetri di distanza l’una dall’altra, si potessero vedere le copertine del Papa Terribile, quella del terzo volume de ‘La Rose et la Croix’ firmata da Luigi e quella del ‘Bravesland’ di Federico Ferniani, altro esponente di quell’italian connection che, partita dai tavoli dello studio inklink di Firenze, si sta facendo onore in terra di Francia…

Unico rimpianto: non aver avuto il tempo per visitare la mostra di originali di Uderzo nel frigidarium del Museo medievale di Cluny (a meno di 100 metri dal mio albergo, a mia maggiore colpa) in occasione dei 50 anni di Asterix…

E come dicono là: à la prochaine!